domenica 2 ottobre 2011

Non affannatevi, piuttosto... sappiate gioire!

per Paola ed Andrea, con i migliori auguri di felicità.


Sabato mattina sono stata invitata ad un matrimonio.
Il frate che ha celebrato la Messa ha dedicato delle parole talmente belle agli sposi che ho pensato di condividerle.


L'omelia è partita dalla lettura del Vangelo Mt 6, 25-34.



L'invito che il Signore rivolge ai propri discepoli:
"Non affannatevi per il domani, perché il domani avrà già le sue inquietudini.
A ciascun giorno basta la sua pena."
non è stato interpretato come un'incitazione all'inattività, piuttosto come un suggerimento a non soffermarci su ciò che ci manca, a non affannarci nella sua ricerca disperata, o meglio, a saper gioire per ciò che abbiamo.
È una tentazione molto forte, soprattutto nella nostra società contemporanea, quella di ricercare incessantemente oggetti, gratificazioni sociali, status symbol, mentre ci si sofferma poco o niente su quello che è già alla nostra portata, se non per rimpiangerlo quando non lo abbiamo più.

Ancora il celebrante è passato a spiegare il significato della promessa di fedeltà reciproca che ci si scambia con questo rito: essa non è una mera promessa di non tradire il coniuge, sarebbe altamente riduttivo.
Quella che ci si scambia è promessa di restare fedeli l'uno all'altro, di venirsi incontro e di sostenersi, soprattutto nei momenti di difficoltà.

Ciò si manifesta soprattutto nel dialogo, perché è l'unico modo in cui i coniugi diventano partecipi l'uno dell'altro.
Perdere il dialogo è l'inizio della fine in un rapporto di coppia, perché si viene gradualmente esclusi dalla sfera personale della persona amata, fino a divenirne completamente estranei.
Infatti, ha continuato, citando una conversazione avuta in passato: il maggior rischio che si corre in un matrimonio è quello di "conoscere centimetro per centimetro la pelle dell'altro, ma non sapere affatto quali pensieri albergano nella sua mente".
Lo ritengo quanto mai attuale: la voglia di scoprirsi che anima i partner all'inizio di un rapporto, col trascorrere del tempo può venir soppiantata dalla routine, dall'abitudine, e se essa non viene alimentata dal dialogo quotidiano, dall'interesse verso i pensieri ed i gusti della persona amata, potrebbe pian piano avvizzirsi.


Penso che non esista augurio più bello di questo per una giovane coppia: quello di gioire di ogni singolo istante di felicità e di restare fedeli nel dialogo.

Ed io non posso aggiungere nient'altro se non unirmi al coro dei "Viva gli sposi!".

Nessun commento: