tag:blogger.com,1999:blog-32850072176402988482024-02-07T04:04:42.011+01:00Lab sweet LabDa chimico un giorno avevo il potere di sposar gli elementi e farli reagire:
ma gli uomini mai mi riuscì di capire perchè si combinassero attraverso l'amore, affidando ad un gioco la gioia e il dolore.
(Fabrizio De André - "Un chimico")Maria Gregahttp://www.blogger.com/profile/09852938956948875774noreply@blogger.comBlogger31125tag:blogger.com,1999:blog-3285007217640298848.post-78050866145511747942015-01-29T14:27:00.002+01:002015-01-29T14:44:00.467+01:00Onda d'urtoScrivo questo post a caldo.<br />
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Ho bisogno di sfogarmi, non posso tenermi dentro tutto questo.</div>
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Invito le persone sensibili ad interrompere la lettura.<br />
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<a name='more'></a><br /></div>
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In ospedale con la mia collega di laboratorio. Dirette dal professore che dovrà fornirci i prossimi campioni di analisi, facciamo battute sulla mente sopraffina che ha realizzato delle linee colorate da seguire all'interno del policlinico per consentire un più facile orientamento al suo interno.</div>
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Passiamo davanti ad una porta giallo arancio diversa da tutte le altre: mi soffermo a guardarla, è <b>diversa</b>, troppo diversa.</div>
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Quando dalla porta esce <b>Lei</b>.</div>
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Gli occhi gonfi e rossi, lo sguardo smarrito, i lineamenti stravolti parlano chiaro.</div>
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Ma a fugare ogni dubbio ci pensa la sua voce che esce a stento, ma travolge tutti gli astanti come un'onda d'urto.</div>
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"Maurizio non c'è più. Non c'è più."</div>
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Abbasso lo sguardo, incapace di pensare ad altro, pensando che la nostra vita è talmente breve che non dovremmo concederci il lusso di sprecarne nemmeno un istante.</div>
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Continuo a seguire la linea colorata che ci porterà alla meta, tentando di riprendere le fila del discorso che avrei dovuto fare. Forse accelerando un po' troppo il passo, in fuga da quel luogo di morte e desolazione.</div>
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Io e la collega ci guardiamo in viso: sembra che siamo state schiacciate entrambe da un treno in corsa.</div>
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Maurizio non c'è più.</div>
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Ma spero che, chiunque tu sia, riesca a ritrovare in te stessa le motivazioni che ti servono per andare avanti.</div>
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Lo spero per te e per tutti noi.</div>
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Maria Gregahttp://www.blogger.com/profile/09852938956948875774noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3285007217640298848.post-67896988051322102592015-01-06T17:38:00.002+01:002015-01-06T17:39:08.475+01:00Emigrante?...Ci sono viaggi che non dimentichi, soprattutto se il loro significato ti piomba sulle spalle mentre sei per strada.<br />
<br />
25 anni ed una laurea conseguita da poco.<br />
La consapevolezza che a Messina, da Messina e senza esperienza, non avrei potuto sfruttarla più di tanto.<br />
Pertanto, spronata da mia madre (soprattutto) decisi di tentare la fortuna studiando per alcuni test di ammissione a master universitari, di cui il primo fu a Genova (quello non andò in porto, fortunatamente, perché le tematiche vertevano prevalentemente sull'energia nucleare).<br />
<br />
<a name='more'></a><br />
Era il 2009, al termine della primavera, in una tiepida giornata di sole.<br />
Dietro consiglio di un'amica prenotai il posto in cuccetta <i>comfort</i>, sul "Treno del Sole", Palermo-Torino, che passava da Messina nel tardo pomeriggio.<br />
La cuccetta era pulita e accogliente: tutto era bianco e profumato poiché ancora nuovo dopo il recente acquisto dalle ferrovie francesi.<br />
<br />
I miei mi accompagnarono allo scompartimento, dove posizionai accanto al finestrino le mie "coperte di Linus": cellulare, libro, Settimana Enigmistica, bottiglietta d'acqua.<br />
A seguire le solite raccomandazioni, ascoltate distrattamente: "Sta' attenta... Ricordati di telefonare... Se non va bene non è la fine del mondo...".<br />
Tante carezze e tanti baci, forse più del necessario, quando inatteso ma inevitabile giunge l'invito del capotreno a scendere.<br />
<br />
E il treno parte per essere inghiottito dalla nave traghetto, mentre in quello scompartimento così vuoto sentii di essere completamente <b>sola</b>.<br />
<br />
A villa San Giovanni salirono due signore, una anziana, ed un'altra di mezza età, che salutai quasi con scontrosità. Gli occhi dolci di quella anziana, che centrò subito il mio tallone d'Achille, cioè che ero sola in quel viaggio in cerca di fortuna "nel Continente", mi intenerirono, ma ciò che mi fece salire un nodo alla gola furono le sue rassicurazioni: "Puoi chiamare tua madre e tranquillizzarla: dille che qui sei in compagnia di altre due mamme, e che io sono pure una nonna.".<br />
<br />
Non dimenticherò mai due donne talmente dolci da dividere i loro dolcetti per il viaggio e da insegnarmi come si prepara una cuccetta e quali sono le precauzioni per il viaggio.<br />
Non dimenticherò mai la nonna di un ciclista calabrese, tanto orgogliosa per il fatto che corresse con Vincenzo Nibali, innamorata a tal punto del nipote, da portarne la foto vicina al cuore durante il viaggio e da mostrarla agli altri passeggeri.<br />
Non dimenticherò mai il loro arrivo a Pisa, dove lei avrebbe dovuto farsi curare.<br />
Non dimenticherò mai i loro auguri per il futuro.<br />
<br />
Ho, purtroppo, dimenticato i loro nomi.<br />
<br />
Loro furono le prime di una lunga serie di angeli che incrociarono il mio cammino rendendolo meno gravoso.<br />
<br />
Spero che, dovunque siano, stiano bene.Maria Gregahttp://www.blogger.com/profile/09852938956948875774noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3285007217640298848.post-25583474547381872972015-01-06T12:20:00.000+01:002015-01-06T12:25:02.278+01:00Storie di vitaDa un po' di tempo questo post mi frulla nella mente.<br />
<br />
Dal 2009 ad oggi ho viaggiato molto e, conseguentemente, da persona aperta quale sono, ho incontrato parecchia gente.<br />
<br />
<a name='more'></a><br />
Della maggior parte ho perduto le tracce, di alcuni ho conservato il contatto ed ogni tanto scappa un saluto su social network o telefono.<br />
Alcuni hanno lasciato un ricordo indelebile nel mio cuore.<br />
<br />
<div class="MsoNormal">
È a costoro che periodicamente voglio dedicare un post con questa <i>label</i>.</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
Buona lettura.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg7AVAFfjcCPizMCnCrkeI8bEcz6bcJN9T6-kU80aPsHG1g3HCz9SXcM-vlXSqO6M6uaqlm_n_tFkphtbttIsQbH6WI2kM8W7JvrFXPTLAPRzny3mj7Tw5ANxIjgMXpx37Lh4glWUjVs84/s1600/treno-ferrovie-dello-stato-1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg7AVAFfjcCPizMCnCrkeI8bEcz6bcJN9T6-kU80aPsHG1g3HCz9SXcM-vlXSqO6M6uaqlm_n_tFkphtbttIsQbH6WI2kM8W7JvrFXPTLAPRzny3mj7Tw5ANxIjgMXpx37Lh4glWUjVs84/s1600/treno-ferrovie-dello-stato-1.jpg" height="240" width="320" /></a></div>
<br /></div>
Maria Gregahttp://www.blogger.com/profile/09852938956948875774noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3285007217640298848.post-62727789875369603032014-01-23T10:17:00.005+01:002014-01-23T10:17:58.828+01:00Ho ancora l'età150 anni in due.<br />
Volti sorridenti, modi affabili.<br />
La tipica faccia del nonno che ti accoglie con un sorriso e un "di là c'è qualcosa per te" che ti fa scoprire le meraviglie dello spazio, del pianeta, di mondi incantati, le costruzioni, etc...<br />
<br />
<a name='more'></a><br /><br />
Questi due invece, alle porte dell'ospedale, in una giornata uggiosa che "mobbastateprego" cosa recano per i "nipotini"?<br />
<br />
<div style="text-align: center;">
<b><span style="font-family: "Courier New",Courier,monospace;"><span style="font-size: x-large;">LOTTA COMUNISTA</span></span></b></div>
<br />
Mah.<br />
Erano DECENNI che non vedevo qualcuno fare qualcosa del genere.<br />
Questa settimana iniziata tanto male ha la potenzialità per migliorare decisamente.<br />
:)Maria Gregahttp://www.blogger.com/profile/09852938956948875774noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3285007217640298848.post-74506097408977140562013-07-18T14:29:00.000+02:002013-07-18T14:29:43.192+02:00Preghiera semplice (di San Francesco)<blockquote class="tr_bq">
<blockquote class="tr_bq">
<i>Oh Signore, fa di me uno strumento della tua pace</i></blockquote>
</blockquote>
<br />
<a name='more'></a><br />
<blockquote class="tr_bq">
<i>dove è odio, fa che io porti l'amore<br />dove è offesa, che io porti il perdono,<br />dove è discordia, che io porti l'unione,<br />dove è dubbio, che io porti la fede,<br />dove è errore, che io porti la verità,<br />dove è disperazione, che io porti la speranza,<br />dove è tristezza, che io porti la gioia,<br />dove sono le tenebre, che io porti la luce.</i></blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
<i>Maestro, fa che io non cerchi tanto</i></blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
<i>di essere consolato, quanto di consolare,</i><br />
<i>di essere compreso, quanto di comprendere,<br />di essere amato, quanto di amare.<br />Perchè è<br />dando, che si riceve,<br />perdonando, che si è perdonati,<br />morendo, che si resuscita a vita eterna.</i></blockquote>
<br />
<blockquote class="tr_bq">
<blockquote class="tr_bq">
<blockquote class="tr_bq">
<blockquote class="tr_bq">
<blockquote class="tr_bq">
<blockquote class="tr_bq">
<i>(San Francesco d'Assisi)</i> </blockquote>
</blockquote>
</blockquote>
</blockquote>
</blockquote>
</blockquote>
Maria Gregahttp://www.blogger.com/profile/09852938956948875774noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3285007217640298848.post-40424122546807345882013-07-18T14:20:00.005+02:002013-07-18T14:25:09.095+02:00Ciò che pretendiamo dagli altri e da noi stessiOggi parlavo con un mio simpaticissimo collega "<i>furlano</i>" (mi piace scherzare con gli "<i>svizzeri de' noantri</i>") degli stereotipi caratteriali regionali dell'Italia, facendomi notare che in Friuli è molto comune che al minimo errore si taglino i ponti con la persona che "ha sgarrato" con noi; d'altro canto io gli feci notare che in Sicilia (regione da cui provengo) è molto comune che, al verificarsi di un diverbio fra due "contendenti", addirittura sono le famiglie a sentirsi chiamate in causa generando una "faida" che può durare anche per generazioni (a seconda della lungimiranza e del quoziente intellettivo dei vari componenti, aggiungerei io).<br />
<br />
In linea di massima ci crediamo tutti talmente rigorosi da non ammettere il minimo errore da parte degli altri.<br />
<a name='more'></a><br />
Diciamo spesso (il più delle volte senza rendercene conto): "Sì, io sono socievole: parlo con tutti, rido, scherzo, se serve qualcosa sono disponibile ma al minimo sgarro taglio completamente i ponti!"<br />
<br />
E' vero, esercitiamo sugli altri il rigore che su di noi considereremmo eccessivo.<br />
Dove sono la comprensione, la solidarietà, la pietà, la compassione (intesa nella sua etimologia greca), che fanno di un essere umano un Uomo?<br />
Dov'è la pazienza che vorremmo venisse esercitata nei nostri confronti nel momento in cui commettiamo un errore?<br />
<br />
Siamo duri con gli altri, ma eccessivamente comprensivi nei nostri confronti.<br />
<br />
Recentemente (ma mica tanto, ormai) ho avuto un diverbio con dei familiari.<br />
Il diverbio (scatenatosi principalmente per ragioni di orgoglio, una futilità tanto inutile quanto nociva, se portata agli estremi) si è verificato in un periodo di intenso stress per tutti i "partecipanti" allo stesso.<br />
<br />
Credete che si sia advenuti ad un compromesso?<br />
Credete che si sia riusciti a dialogare per ascoltare, sia da una parte che dall'altra, quali fossero state le ragioni della lite?<br />
<br />
No.<br />
<br />
Chi ha commesso delle azioni che non tenessero conto della sensibilità degli altri è rimasto dell'opinione che le proprie azioni fossero bazzecole (nonostante ci sia stato qualcuno che abbia sofferto a causa delle stesse).<br />
Chi ha parlato impulsivamente in preda all'ira, senza considerare che i propri modi avrebbero potuto ferire l'orgoglio e la dignità altrui non ha avuto la possibilità di esprimere in modo più civile le proprie ragioni.<br />
<br />
E tutti siamo rimasti così.<br />
Vittime del nostro orgoglio (siamo talmente orgoGLIONI a volte...), forse dispiaciuti per il male che abbiamo arrecato a persone cui volevamo bene, per lo squarcio che abbiamo creato ponendo in una posizione insostenibile chi era estraneo ai fatti, ma non si può schierare né da una parte, né dall'altra.<br />
<br />
Ne vale proprio la pena?<br />
<br />
Penso all'entusiasmo che da ogni dove suscita il nuovo Papa, Francesco, che con la propria umiltà parla al cuore di tutti.<br />
Forse non è in situazioni come questa che dovremmo applicare quanto ci insegna il Santo di cui egli porta il nome?<br />
<blockquote class="tr_bq">
<i>"è perdonando che si è perdonati,</i><br />
<i>morendo che si risuscita a vita nuova"</i></blockquote>
Maria Gregahttp://www.blogger.com/profile/09852938956948875774noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3285007217640298848.post-48221844315715054132013-07-16T13:50:00.001+02:002013-07-16T15:11:21.256+02:00A volte mi stupisco di me stessa...Sono una persona impulsiva e poco paziente.<br />
In genere.<br />
<br />
Tranne che in rari momenti in cui lucidità ed ironia prendono il sopravvento e mi consentono di mandare "affanculo senza passare dal via" la gente con un sorriso sulle labbra.<br />
<br />
<a name='more'></a><br /><br />
Sabato, tardo pomeriggio.<br />
Torno a casa dopo un pomeriggio trascorso a camminare per la città baciata dal sole di luglio.<br />
Svestirmi e infilarmi sotto la doccia sono due azioni quasi contemporanee, ma...<br />
<br />
Non c'è acqua calda.<br />
Pazienta Maria, sicuramente dipenderà dal fatto che il residence (alloggio in un residence universitario) è quasi disabitato: dagli il tempo di arrivare.<br />
Niente.<br />
<br />
Decido di non lavarmi i capelli per non infreddolirmi la capoccia e telefono alla segreteria della residenza.<br />
<br />
Io: "Ciao, sono Maria, scusami il disturbo ma ti devo comunicare che qui alla residenza non c'è acqua calda: non fa freddo, però è un po' spiacevole farsi la doccia"<br />
Lei: "Porc... Beh Maria, sai com'è... io non posso farci nulla: sai dove sono adesso? A Lignano! Cosa posso fare da qui?"<br />
<i>Pensiero mio: "Ma che razza di risposte mi dai? Non pago per ricevere assistenza quando ho qualche problema???"</i><br />
Io: "Oh... mi fa piacere che tu sia a Lignano, sai? Ma qui non possiamo farci la doccia con l'acqua fredda."<br />
Lei: "Ok, vedo cosa posso fare da qui."<br />
<br />
In un paio d'ore il problema era già risolto.<br />
<br />
Ma questa gente ci è o ci fa?<br />
Si rende conto che dà risposte di merda cui si dovrebbe rispondere (se va bene) a parolacce, oppure cerca di testare il tuo limite di sopportazione?Maria Gregahttp://www.blogger.com/profile/09852938956948875774noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3285007217640298848.post-34138735382561373122013-06-05T19:36:00.002+02:002013-06-05T19:46:04.672+02:00Cronaca di oggi. Muore un bimbo, dimenticato in auto per otto ore.<div style="text-align: justify;">
Piacenza.</div>
<div style="text-align: justify;">
Un luogo come tanti altri, Andrea, un padre che, come sempre, si reca prima all'asilo per accompagnare il figlio Luca, di due anni, e dopo al lavoro.</div>
<div style="text-align: justify;">
Ma non oggi, perché oggi si reca direttamente al lavoro dimenticando il figlio in auto per ben otto ore.</div>
<div style="text-align: justify;">
Quando si rende conto della propria dimenticanza è troppo tardi, perché il bambino giace morto nell'auto.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br />
<a name='more'></a><br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Prima di lasciarci andare in considerazioni scontate circa i genitori che sempre più spesso delegano le proprie responsabilità ad altre figure (come nonni o baby-sitter), l'accettazione del proprio ruolo di padre da parte di Andrea, in interpretazioni freudiane che riconducono ad un complesso di Edipo irrisolto, o ai ritmi lavorativi sempre più stressanti, ci prevengono gli psicologi dicendo che prima di formulare tali interpretazioni bisogna prima conoscere la coppia in questione, il proprio rapporto coniugale, il rapporto di costoro coi propri genitori, eccetera eccetera eccetera. Inoltre, a frenare ogni nostra morbosa curiosità circa lo stato di salute mentale del padre, che probabilmente voleva rivalersi di una lite con la moglie, intervengono le testimonianze di amici e parenti della famiglia, che sostenevano che la coppia andava d'accordo, i doveri coniugali erano equamente distribuiti, e che Andrea era solito accompagnare il bimbo all'asilo, e che questi veniva poi riaccompagnato a casa dal nonno.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Allora che voglio? ...vi chiederete (sempre che ci sia qualcuno che mi legge ancora).</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Ciò che mi turba è che il bambino sia rimasto per ben <b>otto ore </b>dentro quella macchina, parcheggiata probabilmente in un parcheggio aziendale, o in mezzo alla strada, probabilmente piangendo, addirittura chiamando la mamma o il papà, senza che <b>nessuno </b>notasse la sua presenza.</div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Nessuno.</b></div>
<div style="text-align: justify;">
Io penso che questo sia un sintomo (preoccupante) dei nostri tempi. Siamo troppo concentrati su noi stessi, sui nostri problemi, sull'evitare i problemi o le perdite di tempo che avremmo interagendo con gli altri, da preferire che un bambino muoia asfissiato dentro un'automobile?</div>
<div style="text-align: justify;">
E' possibile che quest'auto fosse parcheggiata in un deserto dove non si trovasse a passare nessuno per ben <b>otto ore</b>? O più probabilmente i passanti erano troppo presi dai propri impegni, troppo spinti dalla fretta, che non hanno ritenuto opportuno chiamare il padre (se conoscevano l'auto), il custode del parcheggio, un vigile urbano, un poliziotto, un carabiniere, un pompiere...???</div>
<div style="text-align: justify;">
Troppo facile dire: <i>"Beh, mica posso prendermi io la responsabilità di un padre che non sa compiere il proprio dovere!"</i>.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Io penso che se c'è un senso nella nostra società (che ci ostiniamo ancora a voler definire <i>civile</i>), sia proprio quello dell'interazione con gli altri: non esiste società senza l'interazione, e ciò è vero per la politica e l'economia, ma è soprattutto vero perché siamo <b>umani</b>, e l'uomo ha <b>bisogno</b> degli altri.</div>
<div style="text-align: justify;">
Troppo spesso ci vengono propinati modelli di autosufficienza, di arrivismo a tutti i costi, che si rivelano mendaci perché ci lasciano in una solitudine senza eguali: la solitudine di chi pensa che essere deboli, chiedere aiuto sia un sinonimo di fallimento.</div>
<div style="text-align: justify;">
Eppure i poveri ci contraddicono: essi non hanno timore di chiedere, di insistere, di manifestare la propria debolezza agli altri, e proprio per questo, quando trovano qualcuno che gli doni amore prima ancora che beni materiali, gli donano il proprio cuore.</div>
<div style="text-align: justify;">
E' questo che mi ha insegnato in 15 anni (da quando la conosco e frequento) la Comunità di Sant'Egidio, e ancora oggi scopro che è bello camminare insieme, perché noi, con le nostre debolezze, messi insieme costituiamo una <b>forza</b> che ci consente di superare (o perlomeno di sopportare) le difficoltà che inevitabilmente incontriamo durante la nostra vita, e che tramite l'amore che gratuitamente ci dona, ci consente di riconoscere in coloro che incontriamo quotidianamente (per strada, al lavoro, in palestra...) delle persone come noi, principalmente bisognose d'amore.</div>
Maria Gregahttp://www.blogger.com/profile/09852938956948875774noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3285007217640298848.post-22194782947817086062012-09-08T23:38:00.002+02:002012-09-09T13:33:29.191+02:00Citazioni<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">"Le stelle sono gli alchim</span><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">isti dell'universo.</span><br />
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">Infatti possiedono il dono di trasmutare un elemento in un altro."</span><br />
<br />
<div style="text-align: right;">
<span style="font-size: x-small;">(Philip Ball, </span><i><span style="font-size: x-small;">H</span><span style="font-size: xx-small;">2</span><span style="font-size: x-small;">O, una biografia dell'acqua</span></i><span style="font-size: x-small;">, (c) 2000 RCS Libri S.p.A., Milano)</span></div>
<div style="text-align: right;">
<span style="font-size: x-small;"><br /></span></div>
<div style="text-align: left;">
<span style="font-family: inherit;"></span></div>
<a name='more'></a><br />
<div style="text-align: left;">
<span style="font-family: inherit;"><br /></span></div>
<div style="text-align: left;">
<span style="font-family: inherit;">Mi piaceva troppo per tenerla soltanto per me.</span></div>
<div style="text-align: left;">
<span style="font-family: inherit;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://images3.wikia.nocookie.net/__cb20110323004513/memoryalpha/en/images/2/21/USS_Constellation_approaches_planet_killer,_remastered.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="http://images3.wikia.nocookie.net/__cb20110323004513/memoryalpha/en/images/2/21/USS_Constellation_approaches_planet_killer,_remastered.jpg" width="320" /></a></div>
<div style="text-align: left;">
<span style="font-family: inherit;"><br /></span></div>
Maria Gregahttp://www.blogger.com/profile/09852938956948875774noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3285007217640298848.post-14353224120765565602012-07-02T22:17:00.000+02:002012-07-03T12:16:42.617+02:00amore e scazzi vari<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">Complice il caldo, la variabilità
degli stati d'animo femminili, o piuttosto il mio animo bellicoso,
ebbene sì, ho trascorso due fantastici giorni a scazzare col mio
fidanzato.</span></div>
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">E lui ad assecondarmi.</span></div>
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit; font-size: x-small;">(quando si dice “l'Ammore”)</span></div>
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;"><br />
</span></div>
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">Il risultato di questi due giorni di
follia è stato a dir poco sorprendente.</span></div>
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">Non solo non mi ha mollata, lasciandomi
da sola a redarguire le meduse spiaggiatesi sulla battigia, ma mi ha
fatto capire che sono miope: non riesco a vedere oltre la punta del
mio naso, e purtroppo per questo genere di miopia non c'è occhiale
che tenga.</span></div>
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: inherit;"></span></div>
<a name='more'></a><div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;"><br />
</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">Forse siamo noi donne, o forse sono
semplicemente io, a desiderare un principe azzurro carico di regali,
che scriva poesie e canzoni d'amore, e che orbiti placidamente
attorno a noi, finché non ci sentiamo soffocare da tante attenzioni,
e lo rispediamo al mittente, tornando a
lamentarci della nostra sciagurata sorte che ci ha impedito, con tante persone che calcano il suolo del pianeta, di trovarne una
“degna” delle nostre aspettative (e magari poi la troviamo!... il
solito puzzone arrogante che ci vuol plasmare ad immagine dei suoi
desideri, e che ci molla quando recalcitriamo per rivendicare la
nostra capacità di raziocinio).</span></div>
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;"><br />
</span></div>
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">Siamo “<i>dolcemente complicate</i>”...
come cantava la Mannoia tanti anni fa.</span></div>
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;"><br />
</span></div>
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">Eppure basta poco per capire ed uscire
da questa spirale di egocentrismo: innanzitutto realizzare che non si
tratta di un sistema <i>pianeta-satellite</i>,
bensì di un sistema binario come quello in cui due atomi mettono in condivisione
le proprie nuvole elettroniche per formare un legame covalente (non
occorre che entrambi possiedano la stessa densità elettronica, basta
semplicemente che la condivisione sia equa in base a necessità e
possibilità); sembra poesia per nerd? </span><span style="background-color: white; font-family: inherit;">Forse il parallelismo lo è,
ma la realtà è molto più semplice di quanto possa esserlo
qualunque descrizione.</span></div>
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">Penso
che le coppie più solide lo siano, non tanto per affinità
caratteriale, piuttosto per <b>complementarietà</b>
del carattere e delle capacità da spendere all'interno della coppia:
per cui va bene che uno sia più riflessivo e l'altro abbia maggior
prontezza di spirito, o che uno sia più osservatore e l'altro abbia
più faccia tosta... e così via.</span></div>
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">Poi
ci si deve convincere che gli oggetti non dànno la felicità, forse la
sanno imitare, ma non costituiscono l'origine del nostro appagamento,
anche perché alla fine a cosa ti servono degli oggetti freddi ed
incapaci di dimostrare amore, se con mille capricci rischiamo di far
scappare qualcuno che ci ama veramente?</span></div>
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">Ed
infine, ma non perché sia meno importante, bisogna capire che l'amore è
<b>incondizionato</b>
e totalmente <b>gratuito</b>:
non c'è niente che possa emulare anche lontanamente la sensazione di
essere “il doppio di se stessi”, semplicemente perché ci si trova fianco a fianco.</span></div>
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;"><br />
</span></div>
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">E
penso che tanto basti per stare bene insieme.</span></div>
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;"><br />
</span></div>
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">Certo
poi fanno piacere tutte le sdolcinerie da romanzetto
rosa, ma senza farle divenire il perno della relazione.</span></div>
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;"><br />
</span></div>
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;"><u><b>p.s. comico:</b></u>
personalmente, in tema di regali, ho scoperto di avere un debole per
le scatole da regalo: già un paio di volte mi è capitato che mi facessero un regalo contenuto in una bella
scatola, io resto a guardarla imbambolata per un quarto d'ora, fino a
quando non mi si dice “<i>Ehy, ma io ti ho regalato quello che sta
dentro, non la scatola!</i>”.</span></div>
</div>Maria Gregahttp://www.blogger.com/profile/09852938956948875774noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3285007217640298848.post-3743645073309453922012-07-02T20:13:00.002+02:002012-07-02T20:54:01.573+02:00Le trasmissioni riprenderanno dopo l'intermezzo pubblicitario...<br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Dopo molto tempo, riprendo
l'aggiornamento del blog, sperando di poter essere più costante in
futuro.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
In questo periodo ho pensato spesso
all'impostazione da dare al blog: a volte ho immaginato di parlarvi
di fotografia, altre di ecologia, altre ancora di chimica oppure
dell'attività di volontariato che svolgo presso la Comunità di
Sant'Egidio... o ancora, delle gioie che comporta lo stato di
inoccupazione prolungata (perché i dolori se li sorbiscono “<i>pari
pari</i>” i miei familiari e gli
amici stretti).<br />
<br />
<a name='more'></a></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Alfine sono giunta alla conclusione che
in un blog posso parlare di tutte
queste cose insieme, purché le definisca con un'etichetta, in modo
che siano facilmente catalogabili e/o rintracciabili per argomento...</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
...<a href="http://www.youtube.com/watch?v=51JyRMtWc5k">ecchissenefregadellamusica!</a>...
(come canta Caparezza)</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Detto ciò,
ringrazio coloro che seguono questo blog e che talvolta aggiungono
qualche commento, ed auguro una buona lettura a tutti quanti.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>Maria Gregahttp://www.blogger.com/profile/09852938956948875774noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3285007217640298848.post-9091348240108530952011-12-21T20:51:00.000+01:002011-12-22T11:32:26.073+01:00Amore e dintorni...Mi son sempre chiesta cosa spinge due persone a <u>stare insieme</u>.<br />
<br />
Non mi si fraintenda: trovare qualcuno con cui scambi volentieri due chiacchiere, bevi una birra, vai al cine e così via è già una rarità, se poi il gradimento è anche fisico è <b>quasi</b> il massimo.<br />
<br />
Sì, ho scritto <b>quasi</b>.<br />
<br />
<br />
<a name='more'></a><br />
Infatti questo tipo di rapporti possono anche intrecciarsi fra amici, trombamici et similia, non occorre scambiarsi di continuo effusioni, messaggi zuccherosi e altre premure.<br />
<br />
Perché <b>dopo</b>? Cosa succede dopo?<br />
<br />
Quando si scopre che le cose che accomunano si sono già esaurite, e restano solo quelle a cui ciascuno tiene, ma che l'altro non vuol neppure avvicinare?<br />
È lecito porsi dei dubbi sul motivo che spinge i due a stare insieme? Oppure si dovrebbe semplicemente tacere e <i>a)</i> ingoiare il rospo o <i>b)</i> continuare le attività che si erano già fatte per conto proprio?<br />
Alcune volte si tiene così tanto a certe abitudini che non si vorrebbe venissero sminuite da altri, soprattutto persone che rivestono un ruolo importante nella nostra vita, e capita anche che queste abitudini col tempo possano riguardare non solo la nostra sfera privata, ma anche quella dei nostri cari, e allora che fare? a chi/cosa dare la priorità?<br />
<br />
Cosa succede quando si teme che a parte la fisicità non ci sia nient'altro che unisca?<br />
In questo caso l'unica scelta da prendere è quella di dire <i>"è stato meglio lasciarsi che non essersi mai incontrati"</i>, ma mi chiedo se ci sia un punto in cui si possa prevenire la decisione drastica.<br />
<br />
Io penso che con la persona amata, oltre che interessi, hobby e
gusti vari si debba principalmente condividere un progetto di vita.<br />
Penso che <b>trovare la persona giusta</b>
vada ben oltre queste attività (anche perché col tempo i gusti, le idee
e le ideologie cambiano, e non è detto che per entrambi si dirigano
dalla stessa parte) ma che si concentri più che altro su una visione
quanto più ampia della vita e degli obiettivi che si vogliono
raggiungere per la coppia.Maria Gregahttp://www.blogger.com/profile/09852938956948875774noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-3285007217640298848.post-87999271907854863022011-12-14T13:02:00.000+01:002012-09-09T13:46:04.095+02:00L’UNITÀ D’ITALIA NON VIAGGIA IN TRENO<div class="InfoComponentTextHedLine_hl1">
<div style="text-align: right;">
<span class="InfoComponentTextPrimitive" style="font-size: small;"><span class="InfoComponentTextPara"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;">(tratto da </span><i style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;">Il Fatto Quotidiano </i><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;">di domenica 11 dicembre 2011)</span></span></span><br />
<span class="InfoComponentTextPrimitive"><span class="InfoComponentTextPara"> </span></span></div>
<span class="InfoComponentTextPrimitive">
</span>
</div>
<div class="InfoComponentTextHedLine_hl1">
<span class="InfoComponentTextPrimitive"><span class="InfoComponentTextPara"><br /> </span>
</span>
</div>
<div class="InfoComponentTextHedLine_hl2">
<span class="InfoComponentTextPrimitive">
<b style="font-family: "Courier New",Courier,monospace;"><span class="InfoComponentTextPara">Soppressi i principali collegamenti tra la Sicilia e la terraferma e a rischio 665 posti di lavoro </span></b>
</span>
</div>
<br />
<div class="InfoComponentTextByline">
<div style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif; text-align: right;">
<i><b><span class="InfoComponentTextPara">di Alessio Gervasi</span></b></i></div>
<div style="text-align: right;">
<i><b><span class="InfoComponentTextPara"> </span></b></i></div>
</div>
<span class="InfoComponentTextContent">
<span class="InfoComponentTextPrimitive">
<span class="InfoComponentTextIndent"> </span>
<span class="InfoComponentTextPara"> </span></span></span><br />
<i><span class="InfoComponentTextContent"><span class="InfoComponentTextPrimitive"><span class="InfoComponentTextPara">Il fiasco di vino e le arance in
tasca assieme al russare collettivo nelle fetide cuccette rimarranno lo
sbiadito ricordo di un’emigrazione senza speranza alla quale si sono
aggrappate milioni di persone per cinquant’anni.</span></span></span></i><br />
<br />
<br />
<a name='more'></a><br />
<span class="InfoComponentTextContent"><span class="InfoComponentTextPrimitive"><span class="InfoComponentTextPara"> </span><span class="InfoComponentTextPara">Da oggi Trenitalia sbatte la porta
in faccia a quelli che considera italiani (anche turisti) di serie “B”
mettendo in atto una sorta di federalismo delle rotaie e chi si è visto
si è visto. </span></span></span><br />
<span class="InfoComponentTextContent"><span class="InfoComponentTextPrimitive"><span class="InfoComponentTextPara">Chi vorrà andare dalla Sicilia fino
in “Continente” dovrà fare a meno di quei treni a lunga percorrenza dai
nomi ridondanti – il <i>Treno del Sole</i> (Palermo-Torino), la <i>Freccia della Laguna</i> (Siracusa-Venezia) o il <i>Treno dell’Etna</i> (Catania-Milano) – che
per decenni si sono arrampicati fra cielo e mare risalendo lo Stivale
con una lentezza esasperante e accumulando ritardi da terzo mondo ma
giungendo in qualche modo a destinazione. Un simbolo non soltanto
dell’emigrazione ma anche dell’unione. Tutti questi treni</span>
</span>
<span class="InfoComponentTextPrimitive">
<span class="InfoComponentTextPara"> sono soppressi e chi deve partire
per Milano, Torino o Poggibonsi verrà scaricato dalle ferrovie a Roma e
da qui si dovrà cercare una (fortuita) coincidenza. Per il percorso
inverso la tappa intermedia obbligata sarà invece Bologna. Peggio ancora
per chi viene dal Sud più retrivo della Trinacria dove il federalismo
delle rotaie si restringe fino a diventare un binario morto.</span></span></span><br />
<br />
<span class="InfoComponentTextContent"><span class="InfoComponentTextPrimitive"><span class="InfoComponentTextPara">Nel 2005
erano 56 i treni circolanti da Nord a Sud e viceversa, ridotti poi a 26 e
da oggi ne rimarranno 10. Con un particolare non trascurabile: le
partenze saranno possibili solamente da due città dell’Isola, cinque da
Palermo e cinque da Siracusa, naturalmente</span>
</span>
<span class="InfoComponentTextPrimitive">
<span class="InfoComponentTextPara"> con destinazione ultima Roma.
Dunque, tanto per fare un esempio, venendo soppresso l’Agrigento-Roma e
viceversa, sia gli abitanti che i turisti che a ciclo continuo vengono
da mezzo mondo nella città dei Templi dovranno viaggiare in aereo, col
pullman o andarsene a ciondolare a piedi. Tanto il business non si fa
andando (tornando) al Sud e soltanto negli ultimi 3 anni – almeno così
dice Trenitalia – sui treni notte c’è stato un calo del 25 per cento dei
passeggeri. Non </span>
</span>
<span class="InfoComponentTextPrimitive">
<span class="InfoComponentTextPara">è d’accordo con questi numeri Franco
Spanò, segretario generale Filt Ggil, che oltre a dichiarare che così:
“Viene negato ai siciliani il diritto alla mobilità e alla continuità
territoriale”, dice: “Che il numero dei passeggeri sui treni notte dalla
Sicilia fosse basso è una falsità. Anzi, da un anno e mezzo Trenitalia
porta avanti una politica di disincentivazione, ostacolando le
prenotazioni e preferendo far viaggiare i vagoni vuoti per poi usare
questo argomento a sostegno delle sue irresponsabili</span>
</span>
<span class="InfoComponentTextPrimitive">
<span class="InfoComponentTextPara"> scelte”.</span></span></span><br />
<br />
<span class="InfoComponentTextContent"><span class="InfoComponentTextPrimitive"><span class="InfoComponentTextPara">Già. L’amministratore delegato
Moretti guarda altrove e pensa a come far viaggiare i passeggeri a 300
chilometri all’ora col Frecciarossa sulla tratta dalle uova d’oro Roma
Milano, coccolati da luci soffuse e da steward e hostess in divisa che
nei nuovi <i>“vagoni del silenzio”</i> faranno rispettare le regole: suonerie e
cellulari banditi, avvisi con altoparlanti ridotti al minimo (partenza e
arrivo) e divieto di parlare a voce alta. A gridare ci penseranno i </span>
</span>
<span class="InfoComponentTextPrimitive">
<span class="InfoComponentTextPara">tanti lavoratori (non soltanto siciliani) licenziati in tronco.</span></span></span><br />
<span class="InfoComponentTextContent"><span class="InfoComponentTextPrimitive"><span class="InfoComponentTextIndent"></span><span class="InfoComponentTextPara">Secondo Fit Cisl saranno 82 (665 in
tutta Italia) i lavoratori licenziati in Sicilia. Anche per questo “Lo
sciopero nella regione ha una valenza in più – come spiega Mimmo
Perrone, segretario regionale Fit Cisl Ferrovie, che ha indetto la
protesta dalle 21 del 15 dicembre alle 21 del 16 dicembre – e ricordiamo
alle istituzioni e al mondo della politica, finora assente, che mentre a
Roma s’inaugura una stazione ferroviaria </span>
</span>
<span class="InfoComponentTextPrimitive">
<span class="InfoComponentTextPara">ad alta velocità, nell’isola
continuiamo ad assistere a tagli ai treni a lunga percorrenza e ai posti
di lavoro come quelli che scatteranno domenica 11 dicembre”.</span></span></span><br />
<span class="InfoComponentTextContent"><span class="InfoComponentTextPrimitive"><span class="InfoComponentTextPara">Ma per
fortuna prima o poi si farà il Ponte sullo Stretto, per collegare al
meglio il mitico <i>corridoio 1</i> Berlino-Palermo, del quale si è discusso a
Bruxelles giusto qualche settimana addietro, in un tavolo tecnico
chiesto dalla Regione Siciliana e attorno al quale si sono seduti in
tanti, anche le nostre Ferrovie.</span></span></span><br />
<br />
<br />
<span class="InfoComponentTextContent"><span class="InfoComponentTextPrimitive"><span class="InfoComponentTextPara"> </span>
</span>
</span>
<span class="InfoComponentTextChunk">
</span><br />
<div class="InfoComponentTextPicture">
<div class="InfoComponentTextPrimImg" style="left: 0px; top: 0px;">
<img src="http://digital.olivesoftware.com/Olive/ODE/IlFatto/server/GetContent.asp?contentsrc=primitive&dochref=ILFT%2F2011%2F12%2F11&entityid=Pc00803&pageno=8&chunkid=Pc00803&repformat=1.0&primid=Pc0080300&imgext=jpg&currentpublicationname=ILFT&type=Content&for=primitive" style="height: 312px; width: 586px;" /></div>
<div style="font-family: "Courier New",Courier,monospace; text-align: center;">
<span class="InfoComponentTextCaption">
<b><span style="font-family: "Courier New",Courier,monospace; font-size: x-small;"><span class="InfoComponentTextPara">Un’immagine d’archivio</span></span></b></span><b><span style="font-size: x-small;"><span class="InfoComponentTextCaption"><span class="InfoComponentTextPara"> della partenza da Torino del Treno del Sole</span></span></span></b></div>
<div style="font-family: "Courier New",Courier,monospace; text-align: center;">
<span style="font-size: x-small;"><span class="InfoComponentTextCaption"><span class="InfoComponentTextPara">(FOTO LAPRESSE) </span></span></span></div>
</div>Maria Gregahttp://www.blogger.com/profile/09852938956948875774noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3285007217640298848.post-38752305424928086042011-12-01T13:45:00.000+01:002012-09-09T13:33:40.883+02:00parafrasiStamattina, al mio risveglio, ho trovato un bigliettino scritto con la calligrafia di mio padre:<br />
<br />
<br />
<blockquote class="tr_bq">
<i>"...Si sa che la gente</i><br />
<i>è allergica ai buoni consigli</i><br />
<i>e resta ammaliata</i><br />
<i>dal cattivo esempio..."</i><br />
<br />
<span style="font-size: x-small;"><b>(1 dic 2011 - zBen, parafrasando FdA)</b></span></blockquote>
<br />
<a name='more'></a><br />
<br />
Sono queste le piccole cose che mi mancano quando vivo per lunghi periodi fuori casa...Maria Gregahttp://www.blogger.com/profile/09852938956948875774noreply@blogger.com0Messina ME, Italia38.1923323 15.555523237.992661799999993 15.2396662 38.3920028 15.871380199999999tag:blogger.com,1999:blog-3285007217640298848.post-15120225183398267542011-12-01T08:00:00.000+01:002011-12-03T00:00:51.704+01:00la RAI censura... io no<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://leragazze.files.wordpress.com/2010/04/condom-love.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="224" src="http://leragazze.files.wordpress.com/2010/04/condom-love.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
<br />
<br />
<a name='more'></a><br />
<br />
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<br />
Dedicato alla giornata mondiale contro l'AIDS:<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<div style="color: #741b47; font-family: Georgia,"Times New Roman",serif; text-align: center;">
<u><span style="font-size: x-large;"><b>USATE IL PROFILATTICO!</b></span></u></div>
<div style="color: #741b47; font-family: Georgia,"Times New Roman",serif; text-align: center;">
<br />
<br />
<br />
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://think.bigchief.it/wp-content/files/2010/11/Vader-Condom.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="http://think.bigchief.it/wp-content/files/2010/11/Vader-Condom.jpg" width="320" /></a></div>
<div style="color: #741b47; font-family: Georgia,"Times New Roman",serif; text-align: center;">
<br /></div>Maria Gregahttp://www.blogger.com/profile/09852938956948875774noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3285007217640298848.post-91626509466804580682011-11-08T23:59:00.000+01:002011-11-10T13:14:44.909+01:00reality checkMi sono appena svegliata da un sogno lungo dieci giorni, in cui tutto ciò che ho desiderato per due mesi si è avverato.<br />
Il mio ragazzo è venuto a farmi visita (viviamo lontani) e per vederci ci ritagliamo dei momenti per noi.<br />
<br />
In questi dieci giorni ho potuto constatare che non conta la quantità, ma la qualità, e che non ha importanza quello che fai, ma con chi lo fai, ed il sentimento che anima le tue azioni.<br />
Perché se il sentimento è autentico, ti spinge a fare ciò che non avresti mai pensato di fare, e, cosa ancor più strana, quello che ti sembrava ostico, noioso ed irraggiungibile, diventa la cosa più straordinaria del mondo.<br />
<br />
<a name='more'></a><br />
Fino a ieri mi sembrava che il mondo mi sarebbe caduto addosso sotto il peso della depressione.<br />
Oggi non mi sento depressa, solo un po' triste, ma il mio cuore è animato dalla speranza che presto quei momenti ritagliati periodicamente potranno divenire la quotidianità, e che allora saremo animati dagli stessi sentimenti di adesso.<br />
Oggi sono ritornata al mio dovere, ed ero contenta come chi torna da una vacanza, ma sa che quel che ha vissuto resterà per sempre con sè.<br />
Ero contenta come chi sa che ha lavorato con altri per la realizzazione di qualcosa di prezioso e duraturo.<br />
<br />
E di questo devo dire grazie all'uomo accanto a me, che ha lavorato assieme a me per lo stesso fine.<br />
<br />
Per tutto il resto, i buoni consigli sono sempre validi...<br />
<br />
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://store.livinginstore.com/images/products/full/37424-%27don%27t-panic%27-bucket-mug.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="262" src="http://store.livinginstore.com/images/products/full/37424-%27don%27t-panic%27-bucket-mug.jpg" width="320" /></a></div>Maria Gregahttp://www.blogger.com/profile/09852938956948875774noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3285007217640298848.post-3224248850224002792011-10-17T20:38:00.000+02:002011-11-10T13:16:43.842+01:00Pancake with love... ah, l'amour!Oggi mi andava di reperire la ricetta dei pancake allo sciroppo
d'acero, che voglio al più presto imparare a cucinare, soprattutto per
la gioia del mio cuore, che verrà a farmi visita a giorni (ah, <a href="http://farm4.static.flickr.com/3414/3263027879_8af9460321.jpg">l'ammore...</a>).<br />
<br />
L' ho cercata e finalmente l'ho trovata <a href="http://ricette.giallozafferano.it/Pancakes-allo-sciroppo-d-acero.html">qui.</a><br />
<br />
Auguratemi "in bocca al lupo" e, se volete, dilettatevi anche voi con questa prelibatezza.<br />
<br />
<a name='more'></a><br />
Al più presto conto di pubblicare altre ricette e, se imparerò ad usare questo strumento meraviglioso chiamato <a href="http://www.blogger.com/">Blogger</a>, vi dedicherò una sezione apposita del mio blog.<br />
A presto.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://4.bp.blogspot.com/mummimheo/SOOnmPudp1I/AAAAAAAAAz8/iMuRvyIUqLc/pancake545.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="http://4.bp.blogspot.com/mummimheo/SOOnmPudp1I/AAAAAAAAAz8/iMuRvyIUqLc/pancake545.JPG" width="320" /></a></div>Maria Gregahttp://www.blogger.com/profile/09852938956948875774noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-3285007217640298848.post-70858325309372257342011-10-04T19:54:00.004+02:002011-11-10T13:17:00.548+01:00Tirami fuori da questa casella!<style type="text/css">
<!--
@page { margin: 2cm }
P { margin-bottom: 0.21cm }
-->
</style>
<br />
<div style="font-family: inherit; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: small;"><span style="font-size: small;"><b>Tu</b></span>.</span></div>
<div style="font-family: inherit; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: small;">Proprio tu che mi guardi e trai le tue
conclusioni affrettate.</span></div>
<div style="font-family: inherit; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: small;">Tu che non vedi l'ora di sapere per chi
ho votato, per chi voterò e quali film andrò a vedere al cinema,
per il semplice gusto di incasellarmi fra i buoni o i cattivi.</span></div>
<div style="font-family: inherit; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: small;">Tu che blateri di eguaglianza, di
libertà di espressione e di solidarietà, e poi arricci il naso solo
a sentir parlare dei miei gusti musicali.</span></div>
<div style="font-family: inherit; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: small;">Tu che mi ritieni folle o stravagante
perché non rispondo all'idea che ti eri fatto di me.</span></div>
<div style="font-family: inherit; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: small;">Sappi che il folle sei tu.</span></div>
<div style="font-family: inherit; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: small;">Sì, perché folle non è chi esce da schemi entro cui non sapeva neppure d'esser stato inserito, bensì colui che li ha creati.</span></div>
<div style="font-family: inherit; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: small;"></span><br />
<a name='more'></a></div>
<div style="font-family: inherit; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: small;">Schematizzare è roba da studiosi:
botanici, entomologi e scienziati d'ogni sorta si son divertiti ad
incasellare le meraviglie del Creato, pur sapendo che esse sarebbero
esistite comunque, a prescindere dall'etichetta che gli fosse stata
assegnata.</span></div>
<div style="font-family: inherit; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: small;">Ma tu non affibbi etichette per ragioni
di studio, lo fai semplicemente per star tranquillo, per sapere di
chi fidarti e di chi diffidare, per conoscere i componenti della tua
squadra ed i tuoi avversari.</span></div>
<div style="font-family: inherit; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: small;">Non sai però che il tuo vero nemico è
proprio dentro di te: altri sfruttano ad hoc</span><span style="font-size: small; font-style: normal;">
la tua propensione, creando appositamente i tuoi nemici ed i tuoi
alleati.</span></div>
<div style="font-family: inherit; font-style: normal; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: small;">Per te le fazioni:
Destra o Sinistra? Juve o Inter? Rock o neomelodica napoletana? Brad
Pitt o Johnny Depp? Bionda o mora?</span></div>
<div style="font-family: inherit; font-style: normal; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: small;"><br /></span></div>
<div style="font-family: inherit; font-style: normal; margin-bottom: 0cm;">
<b><span style="font-size: small;">Follia.</span></b></div>
<div style="font-family: inherit; font-style: normal; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: small;">La vita contiene
molte più variabili di quelle che potrai mai inserire in uno schema.</span></div>
<div style="font-family: inherit; font-style: normal; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: small;">Liberarsi dagli
schemi è il punto di partenza per vedere chiaramente la
realtà intorno a te, e potrai farlo solo quando finalmente avrai
smesso di pensarci.</span></div>
<div style="font-family: inherit; font-style: normal; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: small;">Allora non avrai
più nemici od alleati e la tua esistenza non sarà confinata entro la casella
costruita appositamente per te, ma sarai parte di un unico tutto.</span></div>
<div style="font-family: inherit; font-style: normal; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: small;"><br /></span><br />
<span style="font-size: small;">In quel momento –
<b>forse</b> – potremo iniziare a dialogare.</span></div>Maria Gregahttp://www.blogger.com/profile/09852938956948875774noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-3285007217640298848.post-1631788495502838062011-10-02T16:26:00.001+02:002011-11-10T13:42:52.724+01:00Non affannatevi, piuttosto... sappiate gioire!<blockquote>
<div style="text-align: right;">
<span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif; font-size: small;"><i><span style="color: #990000;">per Paola ed Andrea, con i migliori auguri di felicità. </span></i></span></div>
</blockquote>
<br />
<style type="text/css">
<!--
@page { margin: 2cm }
P { margin-bottom: 0.21cm }
-->
</style>
<br />
<div style="font-family: inherit;">
Sabato mattina sono stata
invitata ad un matrimonio.</div>
<div style="font-family: inherit;">
Il frate che ha celebrato
la Messa ha dedicato delle parole talmente belle agli sposi che ho
pensato di condividerle.</div>
<div style="font-family: inherit;">
<br />
<br /></div>
<div style="font-family: inherit;">
L'omelia è partita dalla
lettura del Vangelo <span style="font-family: "Courier New",Courier,monospace; font-size: small;"><i><b>Mt 6,</b></i><b> </b></span><i><b><span style="font-family: "Courier New",Courier,monospace; font-size: small;">25-34</span>.</b></i></div>
<div style="font-family: inherit;">
<br />
<br />
<a name='more'></a><br /></div>
<div style="font-family: inherit;">
L'invito che il Signore
rivolge ai propri discepoli:<br />
<div style="text-align: right;">
<span style="font-size: large;"><i style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;">"Non affannatevi per il domani,
perché il domani avrà già le sue inquietudini.</i></span></div>
<div style="text-align: right;">
<span style="font-size: large;"><i style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;">A ciascun giorno
basta la sua pena."</i></span><br />
</div>
non è stato interpretato come
un'incitazione all'inattività, piuttosto come un suggerimento a non
soffermarci su ciò che ci manca, a non affannarci nella sua ricerca
disperata, o meglio, a saper gioire per ciò che abbiamo.<br />
È una tentazione molto forte, soprattutto nella nostra
società contemporanea, quella di ricercare incessantemente oggetti,
gratificazioni sociali, <i>status symbol</i>, mentre ci si sofferma
poco o niente su quello che è già alla nostra portata, se non per
rimpiangerlo quando non lo abbiamo più.</div>
<div style="font-family: inherit;">
<br /></div>
<div style="font-family: inherit;">
Ancora il celebrante è passato
a spiegare il significato della <b>promessa di fedeltà reciproca</b>
che ci si scambia con questo rito: essa non è una mera promessa di
non tradire il coniuge, sarebbe altamente riduttivo.<br />
Quella che ci si scambia è promessa di restare fedeli l'uno all'altro, di
venirsi incontro e di sostenersi, soprattutto nei momenti di
difficoltà.</div>
<div style="font-family: inherit;">
<br />
Ciò si manifesta
soprattutto nel dialogo, perché è l'unico modo in cui i coniugi
diventano partecipi l'uno dell'altro.<br />
Perdere il dialogo è
l'inizio della fine in un rapporto di coppia, perché si viene
gradualmente esclusi dalla sfera personale della persona amata, fino
a divenirne completamente estranei.</div>
<div style="font-family: inherit;">
Infatti, ha continuato,
citando una conversazione avuta in passato: il maggior rischio che si corre in
un matrimonio è quello di <span style="font-family: "Courier New",Courier,monospace; font-size: small;"><i>"conoscere centimetro per
centimetro la pelle dell'altro, ma non sapere affatto quali pensieri
albergano nella sua mente"</i></span>.<br />
Lo ritengo quanto mai
attuale: la voglia di scoprirsi che anima i partner all'inizio di un
rapporto, col trascorrere del tempo può venir soppiantata dalla
routine, dall'abitudine, e se essa non viene alimentata dal dialogo
quotidiano, dall'interesse verso i pensieri ed i gusti della persona
amata, potrebbe pian piano avvizzirsi.</div>
<div style="font-family: inherit;">
<br />
<br /></div>
<div style="font-family: inherit;">
Penso che non esista
augurio più bello di questo per una giovane coppia: quello di gioire
di ogni singolo istante di felicità e di restare fedeli nel dialogo.</div>
<div style="font-family: inherit;">
<br />
Ed io non posso
aggiungere nient'altro se non unirmi al coro dei <span style="font-size: large;"><b style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;">"Viva gli
sposi!"</b></span>.</div>Maria Gregahttp://www.blogger.com/profile/09852938956948875774noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3285007217640298848.post-22640045661972586162011-09-19T20:22:00.001+02:002011-11-10T13:17:44.642+01:00Assistenza sociale od assistenzialismo?<div style="color: #20124d; font-family: inherit;">
<span style="font-size: small;">Sabato mattina.</span></div>
<div style="color: #20124d; font-family: inherit;">
<span style="font-size: small;">Mi incammino verso la sede della Comunità di Sant'Egidio e già dal marciapiede sento il chiacchiericcio delle persone all'interno.</span></div>
<div style="color: #20124d; font-family: inherit;">
<span style="font-size: small;">Gente affacciata alle finestre, gente che fa capolino dall'esterno per vedere cosa succede: una gran confusione.</span></div>
<div style="color: #20124d; font-family: inherit;">
<span style="font-size: small;"><br />
</span></div>
<div style="color: #20124d; font-family: inherit;">
<span style="font-size: small;">Ogni quindici giorni questa è la consuetudine: i poveri della città vengono da ogni quartiere per ritirare i pacchi spesa con alcuni generi di prima necessità.</span></div>
<div style="color: #20124d; font-family: inherit;">
<span style="font-size: small;">Il salottino del ricevimento è diviso a metà: da un lato la distribuzione vera e propria, dall'altro si fa la conoscenza delle persone che arrivano per la prima volta, le quali si raccontano, descrivono la propria situazione familiare, le proprie vicissitudini sentimentali, lavorative - in modo da tracciare un profilo personalizzato delle esigenze di ognuno - quindi ricevono il proprio pacco e vengono invitate a tornare quindici giorni dopo.</span></div>
<div style="color: #20124d; font-family: inherit;">
<span style="font-size: small;"></span><br />
<a name='more'></a><span style="font-size: small;"><br />
</span></div>
<div style="color: #20124d; font-family: inherit;">
<span style="font-size: small;">Ascoltando i vari racconti, sentendo i discorsi in anticamera, ad un tratto sono stata colta da un dubbio: <i>"E se tutto ciò non fosse la soluzione? Se questo fosse solamente un modo per scaricarmi la coscienza?"</i>.</span></div>
<div style="color: #20124d; font-family: inherit;">
<br /></div>
<div style="color: #20124d; font-family: inherit;">
<span style="font-size: small;">Tempo fa mi sono trovata a riflettere sull'impigrimento delle classi meno abbienti che, sapendo di potersi adagiare sul sostegno fornito dai servizi sociali, rinunciano a cercare un lavoro, a diventare attori e non spettatori delle proprie vite.</span></div>
<div style="color: #20124d; font-family: inherit;">
<span style="font-size: small;">E ciò è più frequente per coloro che sono nati e cresciuti in Italia.</span></div>
<div style="color: #20124d; font-family: inherit;">
<span style="font-size: small;">D'altro canto, il discorso prende la piega diametralmente opposta quando si parla degli stranieri: costoro, sapendo che senza un lavoro potrebbero perdere i diritti conquistati a fatica, si danno da fare in tutti i modi, spesso spronando i propri figli a studiare, ad integrarsi, per migliorare il proprio tenore di vita. </span></div>
<div style="color: #20124d; font-family: inherit;">
<span style="font-size: small;"><br />
</span></div>
<div style="color: #20124d; font-family: inherit;">
<span style="font-size: small;">Di fronte a queste due reazioni la mia domanda è se nell'ambito dei servizi sociali ci si stia muovendo nella giusta direzione, o se forse non ci si debba muovere più per l'inserimento dei poveri nel mondo del lavoro (ognuno secondo le proprie capacità), così da renderli parte attiva della società (in modo che l'economia <b>giri</b> sul serio) e, qualora i proventi del proprio lavoro non consentissero un tenore di vita dignitoso, allora integrarli con dei sussidi.</span></div>Maria Gregahttp://www.blogger.com/profile/09852938956948875774noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-3285007217640298848.post-77011294280957873162011-02-05T00:04:00.000+01:002011-11-10T13:18:02.804+01:00ViandantiNon dir mai di nessuna cosa: «l'ho perduta», ma: «l'ho restituita».<br />
È morto tuo figlio? È stato restituito. È morta tua moglie? È stata restituita.<br />
«Mi è stato tolto il podere»: ebbene, anche questo è stato restituito. «Ma chi me l'ha portato via è un malfattore».<br />
E
a te cosa importa attraverso chi ne abbia chiesto la restituzione
colui che te lo aveva dato? finché ti concede di tenerlo, abbine cura
come di un bene che non è tuo, come i viaggiatori della locanda.<br />
<br />
<b style="font-family: Times,"Times New Roman",serif;">Epitteto</b> - <i style="font-family: Times,"Times New Roman",serif;">Manuale</i><br />
<br />
<a name='more'></a><br /><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://www.ilsegretodelviandante.com/1/images/280_27_1516229_0.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://www.ilsegretodelviandante.com/1/images/280_27_1516229_0.jpg" /></a></div>Maria Gregahttp://www.blogger.com/profile/09852938956948875774noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3285007217640298848.post-44879887820740149122011-01-16T01:13:00.000+01:002011-11-10T13:18:10.568+01:00TempoSe ammazzi il tempo ora,<br />
il tempo di dopo si vendicherà.<br />
<br />
<div style="font-family: Times,"Times New Roman",serif;">
(<b>zBen</b> -<i> Messina,</i> 16 gennaio 2011)</div>
<div style="font-family: Times,"Times New Roman",serif;">
<br />
<a name='more'></a><br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj7wwywNlg927FseFFrTua68Fck1U6NDcqB_SsOYOzSiJ0EFqHbfWtDfQkHUykzRMmhMzkEYAQ98f-yoTdWlbcNI-AomfnGEBNS1yh6NtJABoMxC7tZ27I8pEy3RdohSEvt-ttTaApv2IVB/s1600/Tempo.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="313" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj7wwywNlg927FseFFrTua68Fck1U6NDcqB_SsOYOzSiJ0EFqHbfWtDfQkHUykzRMmhMzkEYAQ98f-yoTdWlbcNI-AomfnGEBNS1yh6NtJABoMxC7tZ27I8pEy3RdohSEvt-ttTaApv2IVB/s320/Tempo.jpg" width="320" /></a></div>
<div style="font-family: Times,"Times New Roman",serif;">
<br /></div>Maria Gregahttp://www.blogger.com/profile/09852938956948875774noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3285007217640298848.post-8562883172576526742011-01-13T17:25:00.000+01:002011-11-10T13:18:28.283+01:00As you like itOde alla connessione inchiodata,<br />
sempre sia lodata.<br />
<br />
Ode a Picasa e ai suoi cavilli,<br />
simpatici come punture di spilli.<br />
<br />
<a name='more'></a><br /><br />
Ode ai portatori sani di logorrea,<br />
jè venisse la diarrea.<br />
<br />
Ode alla Maria acidulata<br />
e alla sua rima baciata.<br />
<br />
<div style="font-family: Times,"Times New Roman",serif;">
<b>M. S.</b> - <i>Messina</i>, 13 gennaio 2011</div>
<div style="font-family: Times,"Times New Roman",serif;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://a2.sphotos.ak.fbcdn.net/hphotos-ak-snc6/162859_1691717866541_1645599098_1601096_4217557_n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://a2.sphotos.ak.fbcdn.net/hphotos-ak-snc6/162859_1691717866541_1645599098_1601096_4217557_n.jpg" /></a></div>
<div style="font-family: Times,"Times New Roman",serif;">
<br /></div>Maria Gregahttp://www.blogger.com/profile/09852938956948875774noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3285007217640298848.post-12877074539087459802010-12-19T15:08:00.000+01:002011-11-10T13:18:49.619+01:00GrazieA chi mi ha ascoltata.<br />
A chi ha asciugato le mie lacrime.<br />
A chi ha subito la mia ira,<br />
A chi l'ha placata.<br />
A chi mi ha donato uno sguardo.<br />
A chi mi ha regalato un sorriso,<br />
A chi me l'ha restituito.<br />
A chi è stato con me,<br />
A chi è qui con me,<br />
A chi ci sarà.<br />
Grazie di esistere.<br />
<br />
<div style="font-family: Times,"Times New Roman",serif;">
<b>M. S. </b>- <i>Messina, </i>19 dicembre 2010</div>
<br />
<a name='more'></a><br /><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://a7.sphotos.ak.fbcdn.net/hphotos-ak-ash2/164462_1652692010919_1645599098_1512206_7265030_n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="229" src="http://a7.sphotos.ak.fbcdn.net/hphotos-ak-ash2/164462_1652692010919_1645599098_1512206_7265030_n.jpg" width="320" /></a></div>Maria Gregahttp://www.blogger.com/profile/09852938956948875774noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3285007217640298848.post-86735171772951933782010-12-19T02:53:00.000+01:002011-11-10T13:19:01.514+01:00Viaggiatori dell'etere, figli della virtualitàLa nascita di internet, e soprattutto il suo sviluppo e la diffusione a macchia d'olio di <i>chat-line</i>, <i>forum</i> e sistemi di messaggistica istantanea sempre più sofisticati ha contribuito ad <i>accorciare le distanze</i> fra un capo e l'altro del mondo, ed allo stesso tempo ha modificato radicalmente le modalità di interazione fra le persone.<br />
Lo <i>stile-chat</i>,
rapido, spiccio, è il predominante: non conta più quel che si scrive,
ma quanto velocemente lo si fa e quanto si riesce a sbalordire
l'interlocutore.<br />
<br />
<a name='more'></a><br /><br />
Certo, poiché in un sistema di
comunicazione prevalentemente scritto o parlato perdono di significato i
silenzi, la gestualità (fondamentale soprattutto in Italia), gli
sguardi ed il calore che essi riescono a trasmettere.<br />
La parola
assume un ruolo fondamentale, e da mezzo semantico diviene essa stessa
emblema della nostra personalità: deve essere diretta, deve colpire e
centrare l'obiettivo, pena l'invisibilità agli occhi del villaggio
globale.<br />
E all'interno di codesto villaggio, ove tutto è
sbandierato, proclamato, e mai sussurrato od accennato, creiamo il
nostro personaggio, il nostro avatar, ciò che desideriamo che la gente
pensi di noi.<br />
Parimenti interagiamo con l'idea che altri voglion darci di sé, coi loro personaggi creati <i>ad hoc</i>, e viviamo la nostra "doppia vita" fra etere e realtà.<br />
Come nella "vita reale" scambiamo impressioni, opinioni, e spesso suscitiamo emozioni.<br />
Le
emozioni sono quelle entità intangibili che colorano la nostra vita a
tinte arcobaleno e la rendono degna di essere vissuta; siamo quindi in
diritto di dire quali siano più degne di irrompervi, se quelle scaturite
da un qualsiasi episodio di vita vissuta o quelle generate da uno
scambio di impressioni attraverso un computer?<br />
Non ci regalano
forse le stesse emozioni anche le pagine di un libro, le note di un
musicista o l'accostamento di colori di un quadro o di una foto?<br />
Perchè quindi l'insorgere di polemiche sui mezzi di comunicazione virtuale?<br />
<br />
A
mio parere le opere d'arte, di qualsiasi genere, non contribuiscono
quasi mai al distacco dell'uomo dalla realtà, perchè legate alla
percezione sensoriale.<br />
Il rischio legato ai mezzi di comunicazione
virtuale è quello di creare, attraverso le parole, un surrogato delle
percezioni sensoriali, col risultato di generare una "vita parallela"
nell'etere e di vivere esclusivamente quella, preoccupandosi più
dell'immagine fornita attraverso lo strumento virtuale che dei rapporti
interpersonali con altri esseri umani.<br />
<br />
Questa è l'idea che mi son fatta dopo anni di osservazione dell'impiego mio e altrui della rete e dei servizi che offre.<br />
Chissà in che modo tutto questo si evolverà.<br />
<br />
Spero
che torniamo ad assurgere al nostro ruolo originario di utenti e non di
schiavi di questi mezzi, e che la nostra vita torni ad essere una
sinfonia armoniosa di note e pause, in cui ci siano <i>crescendo</i> e <i>diminuendo</i>, <i>allegretti</i> e <i>larghetti</i>, e non una cacofonia in cui un insieme di note sempre crescente in numero ed intensità riempia tutti i vuoti della nostra vita.<br />
Una vita dal ritmo più sostenibile.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://photos-b.ak.fbcdn.net/hphotos-ak-ash2/164431_1652673330452_1645599098_1512166_7778321_a.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://photos-b.ak.fbcdn.net/hphotos-ak-ash2/164431_1652673330452_1645599098_1512166_7778321_a.jpg" /></a></div>Maria Gregahttp://www.blogger.com/profile/09852938956948875774noreply@blogger.com0